Dichiarazione d’intento, novità 2022

Dichiarazione d’intento, novità 2022
14/01/2022 Giovanna Zago

Dichiarazione d’intento

Nuove procedure di analisi di rischio e di controllo per la verifica dei requisiti per la qualifica di esportatori abituali.

La dichiarazione di intento è un documento con cui un esportatore attesta all’Agenzia delle Entrate di avere i requisiti per definirsi “abituale” e di poter acquistare e importare beni o servizi senza l’applicazione dell’IVA.

A decorrere dal 1° gennaio 2022, i soggetti che intendono effettuare acquisti non imponibili Iva, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera c), D.P.R. 633/1972, trasmettendo all’Agenzia delle entrate, per via telematica, una dichiarazione d’intento, verranno sottoposti a specifiche procedure di analisi di rischio e di controllo, allo scopo di verificare il possesso dei requisiti per esser qualificati esportatori abituali.

Cosa fare in caso di ricezione della dichiarazione d’intento?
Il fornitore è tenuto a:

  • verificare l’avvenuta trasmissione della dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate;
  • indicare gli estremi di protocollo di ricezione della dichiarazione di intento in fattura.

È necessario verificare tali estremi nel cassetto fiscale alla sezione “comunicazioni/dichiarazioni d’intento – destinatario” ed effettuare il riscontro telematico tramite il link dell’Agenzia delle Entrate riportato qui di seguito:

https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerIntent/VerificaIntent.do?evento=carica

Si consiglia di conservare la stampa della dichiarazione in cui l’Agenzia riporterà la data della verifica utilizzando l’apposita funzione “pdf”.

La procedura, operativa dal 2022, comporterà un maggior grado di dettaglio delle informazioni contenute nel file xml della fattura elettronica emessa dal fornitore dell’esportatore abituale.

 

Emissione della fattura

Il fornitore, solo successivamente alla verifica dell’invio della dichiarazione d’intento, può emettere fattura verso l’esportatore abituale senza l’applicazione dell’iva.

Per le fatture elettroniche occorre indicare nel campo relativo alla natura dell’operazione il codice N3.5 (“operazioni non imponibili a seguito di dichiarazioni d’intento”).

Dovrà essere compilato un blocco 2.2.1.16 <AltriDatiGestionali> per ogni dichiarazione d’intento, come di seguito specificato:

  • nel campo 2.2.1.16.1 <TipoDato> deve essere riportata la dicitura “INTENTO
  • nel campo 2.2.1.16.2 <RiferimentoTesto> deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” ( es. 08060120341234567-000001)
  • nel campo 2.2.1.16.4 <RiferimentoData> deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento.

Le fatture emesse senza applicazione dell’iva  per le esportazioni sono soggette alla marca da bollo da 2 euro, se sono superiori 77,47 euro.

Le attività di analisi e di controllo, operative a decorrere dal 1° gennaio 2022, saranno effettuate in conformità a particolari criteri di rischio selettivi, elaborati attraverso l’incrocio delle informazioni contenute nelle dichiarazioni d’intento presentate dal contribuente con le informazioni disponibili nelle banche dati in possesso dell’Agenzia delle entrate o in altre banche dati pubbliche/private.

In caso di esito irregolare delle attività di analisi può scattare la procedura di invalidazione delle dichiarazioni d’intento a mezzo pec che riporta il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento invalidata e le relative motivazioni.

Allo stesso modo, viene informato sempre a mezzo pec anche il soggetto cedente o prestatore, riportante i dati identificativi del soggetto emittente e il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento invalidata.

Attenzione: l’attività di controllo può portare anche all’inibizione al rilascio di nuove dichiarazioni d’intento.

I referenti fiscali di Cna Asolo sono disponibili per qualsiasi informazione o per procedere alla verifica del cassetto fiscale per chi non fosse in possesso delle credenziali.